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Maiali

Personale di Salvatore Cammilleri

“Maiali” è come un riflesso, un gioco di parole che richiama il concept Mai Ali. Un raggio di luce  che ci riporta alle origini dell’inevitabile e caduco senso dell’esistenza terrena. Il fascino “metafisico” dell'antico spazio  della Biblioteca L. Scarabelli di Caltanissetta, accoglie l’esposizione. Le opere d’arte, con appendici piumate, colori pop e fasci di luci colorate, irrompono come un crash nelle dimensioni oltreumane di una storia antica.  Questi moti di colori e di luci, le installazioni luminose esposte, tutto si incarna nella vecchia pietra arenaria, rispettandola,  mentre magnanima accoglie la contemporaneità. La poetica di Maiali è il racconto delle nostre voci di dentro. Nelle opere ritroviamo il riflesso di tutte le ali che ancora non conosciamo, non usiamo, non vogliamo usare o non riconosciamo come tali. E’ la storia della strada maestra della consapevolezza di “non riuscire ad essere”, ingabbiati dalle impotenze derivanti dalle architetture sociali. Esisterà, forse, la possibilità di fuggire da tutte le brutture del mondo per oltrepassare i dolori attraverso l’arte o la contemplazione del bello? Questa è la domanda che Maiali ci pone. La mano dell’arte, in questo caso, agisce in un’ode di piume. La risposta è nella vita, nel percorso drammatico dell'esistenza e  in quel gioco di installazioni luminose sulle quali ricade ogni speranza di libertà. Le opere difendono proprio l’idea delle libertà, portando con sé  un’unica malinconia per tutte le ali ancora riposte che ci rendono vittime dell'ipocrisia e degli alibi.

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